Un giorno di Aprile di due secoli fa
Descrizione: Due secoli fa, quando ancora non esisteva l'Italia unitaria, le nostre zone si trovavano nei territori dello Stato Pontificio e la massima autorità locale di emanazione papale era il Vescovo, verso il quale si portava rispetto non solo in qualità di autorità cristiana ma anche come organo politico. Ogni tre anni circa egli doveva visitare tutte le parrocchie soggette alla sua diocesi per constatare lo stato degli edifici sacri e degli arredi oltre a verificare il corretto comportamento dei parroci come custodi di anime.
Questo appuntamento era un momento di festa per il popolo che (più o meno spontaneamente) accoglieva il presule sistemando al meglio il paese, esponendo le coperte più belle e radunandosi in massa nella piazza per il suo arrivo con canti e manifestazioni di gioia. Per chi avrà voglia di leggerli, di seguito riporto alcuni estratti della relazione prodotta dal vicario del Vescovo Carlo Benigni nel 1818 per cogliere il contesto nel quale avveniva questo appuntamento
SACRA VISITA 1818 Parrocchia di San Zenone nel castello della Rocca
"Successivamente alla Sacra Visita Pastorale fatta nella parrocchiale e chiese filiali della Madonna Santissima del Rivo, sua signoria illustrissima e reverendissima unitamente alli suoi signori convisitatori, e seguito consueto, la mattina del dì 19 aprile circa le ore 13 salì nella sua carrozza e s'incamminò verso il castello suddetto (di Rocca San Zenone). Una dirotta pioggia gli ritardò l'intrapreso cammino e dovette per lo spazio di una buona ora trattenersi nel casino di campagna del signor Luigi Santucci. Dissipatesi alqualto le nuvole e preso uno scanzo di tempo, procurò di compiere il Pastoral Ministero: salito a cavallo come meglio poté procurò di consolare il popolo che lo stava aspettando. Ne annunziò l'arrivo il suono delle campane e quell'arciprete con altri ecclesiastici a lui addetti l'incontrarono presso la chiesa dedicata alla Vergine Santissima del Rosario. Deposti l'abiti viatorj ed assunti i prelatizi, fu ricevuto con i consueti onori e cerimonie sacre, quindi celebrò la Santa Messa nella chiesa dedicata a San Giovanni Battista, e dove esiste il Fonte Battesimale ed il parroco, che ha titolo d'Arciprete vi esercita le funzioni parrocchiali. Questa chiesa appartiene alla venerabile confraternita del Santissimo Sagramento ed è filiale della chiesa parrocchiale di San Zenone, come meglio si dirà in appresso.
Terminata la santissima Messa fece le solite absoluzioni alli defunti, benedì il popolo astante con la Santa Pisside ed osservato il fonte battesimale, l'olii Sacri, il Sagrario, gli altari[…]
Compite in tal maniera le solite ispezioni si passò alla preparata tavola e si ricevette da questo Reverendo signor Arciprete un lauto trattamento, terminato il quale esibì un altro piccolo registro di messe contenente l'obbligo di messe sette l'anno][…]
Ritornato all'abitazione fu servito di cioccolata, ed intanto mandò i suoi convisitatori, e cancelliere all'oratorio pubblico dei Signori Aquilini eretto sotto il titolo del Transito di San Giuseppe. Lo trovarono molto decente e ben provveduto, né furono obligati di lasciarvi alcun decreto tanto più che in esso oratorio non vi è annesso alcun obbligo.
Continuando il tempo ad esser umido e piovoso sua Signoria Illustrissima e Reverendissima preso comiato dall'ospite, e dal Reverendo Signor Arciprete Masselli, che a compimento della Sacra visita lo raguagliò…"
Data della foto: 18/04/1818
Luogo della foto: Rocca San Zenone
Proprietario: Collezione privata
